Quali sono gli 8 templi più belli di Bangkok? Ve lo raconto subito!
Sono stato diverse volte a Bangkok, ma non ho mai avuto modo di conoscerla approfonditamente fino a quando non mi ci sono fermato per un lungo periodo di tempo. Ero sempre stato affascinato dalla centenaria arte del massaggio e dalla medicina tradizionale thailandese. Così decisi di andarla a studiare nel luogo dove si dice sia nata, il Wat Pho. Ma questa è un’altra storia che magri vi racconterò in un’altra occasione. Oggi invece vi voglio parlarvi dei suoi bellissimi templi, ma prima di farlo ci tengo a fare una piccola raccomandazione.
Dovete sapere che prima di recarvi a visitare un tempio in Thailandia è bene essere a conoscenza di alcune cose:
-Quando si visita un tempio è molto importante togliersi le scarpe. Non solo perché è una norma igienica e un segno di rispetto verso i monaci e gli altri fedeli che camminano scalzi. Ma anche perché c’è la credenza che togliendosi le scarpe si lascia fuori con la sporcizia del mondo tutta la negatività spirituale.
-Se volete farvi una foto con un monaco dovete sedervi o mettervi in una posizione più bassa rispetto alla sua in segno di rispetto e reverenza. Inoltre abbiate cura di essere vestiti in modo decoroso e pudico. Tra i tanti monaci che incontrerete sicuramente ci saranno dei giovani che stanno facendo il loro periodo monastico. Per chi non lo sapesse, ogni thailandese deve passare qualche mese della sua vita in un tempio. Questo significa che per la prima volta nella loro vita staranno lontani dagli affetti più cari, senza poter avere contatti con amici e parenti. Potranno mangiare solo ciò che gli viene offerto durante la questua e saranno sottoposti a difficili esercizi spirituali. questi esercizi servono a ripulire le loro menti dai pensieri negativi e mettere ordine nella propria vita. Quindi cercate il più possibile di non disturbarli e di non cercare un contatto diretto con loro.
-All’interno del tempio se ci si vuole sedere bisogna prestare attenzione a non rivolgere mai la pianta dei piedi verso una statua, un monaco o altre persone. Questo gesto nella cultura Thai e più in generale n quella Khmer è ritenuto molto offensivo. Quindi quando siete in un tempio sedetevi sulle ginocchia o a gambe incrociate.
-Quando interagite con altre persone non toccate mai la loro testa. Specialmente se si tratta di bambini. La testa è considerata la parte più sacra delle persone, al contrario dei piedi, e toccarla è un insulto gravissimo.
Dopo questa doverosa premessa vediamo quali sono gli 8 templi più belli di Bangkok
Wat Arun
Il Wat Arun è costituito da un complesso di cinque torri che si affacciano sul fiume Chao Phraya. Si tratta di uno dei più vecchi ed emblematici templi di Bangkok ed uno dei più famosi della Thailandia. Lo trovate persino rappresentato sulla moneta da 10 Bath. Venne costruito durante il periodo del regno di Ayutthaya (1351-1767) e quando la capitale venne trasferita a Thon Buri (oggi diventata una zona di Bangkok), fu scelto questo tempio per custodire il Buddha di smeraldo. Oggi il Buddha si trova al Wat Phra Kaeo ed è considerato ancora oggi l’emblema del potere della casa reale e il protettore della nazione. Infine vi consiglio di non perdere la vista del tramonto dalla parte opposta del fiume.
Wat Pho
I turisti conoscono questo tempio per via della colossale statua del Buddha sdraiato, alta 15 metri e lunga 27, con il corpo ricoperto d’oro e la pianta dei piedi in madreperla. Mentre i thailandesi lo associano subito al luogo dove è nato il massaggio tradizionale thailandese. Questo tipo di massaggio è considerato come una scienza antica che fonde elementi di medicina Ayurvedica, yoga e medicina tradizionale Cinese. Costruito attorno al 1700 il Wat Pho è uno dei templi più vecchi di Bangkok nonché uno dei più grandi con i suoi 80.000 m² di superficie, all’interno dei quali sono conservate più di 1.000 immagini e statue di Buddha.
Qui vi racconto la mia esperienza al Wat Pho: Studiare in un tempio thailandese
Wat Saket
Senza dubbio questo è uno dei Wat più particolari della Thailandia. Venne costruito alla fine del ‘700, con la forma di una montagna d’oro, il mitico Monte Meru, sfruttando una collina artificiale alta 76 metri. All’interno del grande stupa si dice che siano conservate le reliquie del Buddha. Per raggiungere la cima bisogna percorrere una scalinata di circa 300 gradini che corre tutt’attorno alla collina, ma la vista mozzafiato ripaga sicuramente di tutti gli sforzi.
Wat Phra Kaeo
Questo tempio è considerato il più sacro della Thailandia poiché custodisce il Buddha di smeraldo, una statua di 33cm scolpita in un monolite di giada. Questo Buddha è considerato il Palladio dei thailandesi, ossia il protettore della casa reale e del popolo. La statua può essere toccata solamente dal Re durante la cerimonia del cambio dell’abito che avviene all’inizio di ciascuna delle tre stagioni (si, in Thailandia ci sono solo 3 stagioni: Calda, Umida e Fresca).
L’intero complesso, costruito alla fine del ‘700, è caratterizzato da un centinaio di edifici sacri in stile Rattanakosin con i tetti ricoperti di bellissime piastrelle arancioni e verdi, pagode e statue. Nelle vicinanze del tempio si radunano anche gli indovini, che gli abitanti di Bangkok considerano i migliori della Thailandia, e vi si trova il mercato di amuleti più importante del paese.
Wat Ratchabophit
La forma circolare di questo Wat è assolutamente atipica, come atipico è anche il suo stile architettonico che fonde oriente e occidente. la porcellana cinese delle tegole, le statue thailandesi e le decorazioni delle sale in stile rinascimentale italiano.
Dal cortile del tempio si accede al cimitero reale dove sono custoditi i monumenti funebri della famiglia reale, anch’essi in stile cinese, khmer, thailandese ed europeo, ed è raramente visitato dai turisti.
Wat Traimit
In questo tempio, che si trova a Chinatown, è custodito il più grande Buddha d’oro massiccio del mondo. La statua venne realizzata nel 1200, in oro a 18 carati, alta 4 metri e pesa 5 tonnellate. Venne ritrovata per caso nel 1995 durante i lavori di ampliamento del porto di Bangkok, ricoperta di stucco (probabilmente per salvarla durante l’invasione birmana). Fù solo grazie ad un incidente durante il trasporto che lo stucco si ruppe e rivelò il Buddha d’oro.
Santuario di Erawan
Forse questo santuario, costruito davanti ad un hotel, potrebbe lasciare interdetti molti turisti. Negli anni ’50, quando venne costruito l’Erwan Hotel, il cantiere fu colpito da una serie di disgrazie. La popolazione locale pensò quindi che il Phi non fosse stato ringraziato adeguatamente prima di iniziare la costruzione. Così vene deciso di innalzare un santuario dedicato ad Erawan, l’elefante bianco con 3 teste, e a Bhrama, signore del tempo. Da quel momento il Phi fu così contento che iniziò a fare miracoli, il posto richiamò sempre più gente in cerca di buona sorte. Ancora oggi tutti gli automobilisti che passano li davanti fanno un cenno di ringraziamento in direzione del santuario.
In alcuni momenti del giorno è possibile vedere le danzatrici che eseguono una danza propiziatoria per i fedeli che portano offerete o ex voto.
Se volete saperne di più leggete anche: Chi sono i Phi?
Wat Benchamabophit
L’ultimo grande tempio costruito a Bangkok nel 1899 venne realizzato da un architetto Italiano, Hercules Manfredi, che pur rispettando l’architettura Thai lo ricoprì interamente di marmo di Carrara. Per questo motivo il tempio è conosciuto anche come il tempio di marmo. Ma non è l’unico tocco europeo, infatti le vetrate sono fatte di vetro colorato in stile vittoriano e raffigurano scene della mitologia Thailandese. Inoltre il tempio è strettamente legato al Re Rama V che lo fece costruire, lo abitò in ritiro spirituale nell’ultima parte della sua vita e in una cappella secondaria vi riposano le sue ceneri. In questo tempio è possibile vedere diversi rituali buddhisti tra cui uno particolarissimo: la questua al contrario. Infatti Wat Benchamabophit è l’unico tempio in cui i monaci non escono a chiedere il cibo ma sono i fedeli che si recano al tempio per offrirglielo.
Se volete sapere come spostarvi a Bangkok leggete: come muoversi a Bangkok
Per approfondimenti sulla Thailandia vi consiglio le seguenti letture:
Questo è uno dei migliori libri per farsi un’idea sul Buddhismo e sulle differenze tra le varie correnti e scuole filosofiche. Può essere usato come testo introduttivo per il Buddhismo Theravāda (letteralmente “scuola degli anziani”), diffuso nel sud est Asiatico, ma anche per avere una visione più completa in quanto tratta anche le altre due tradizioni principali del Buddhismo quella Mantrayāna e quella Vajrayāna, diffuse nel resto dell’Asia.
Le guide Dorling Kindersley (in Italia edite da Mondadori) sono le mie preferite in assoluto perché mostrano quello di cui le altre parlano. Le fotografie, gli spaccati dei luoghi da non perdere e le cartine sono correlate da spiegazioni concise ma esaurienti che facilitano l’organizzazione del viaggio e le visite. Sono inoltre ricche di mappe e vedute tridimensionali dei luoghi più interessanti da visitare.
Le guide della Lonely Planet, sono considerate da molti viaggiatori le guide turistiche per eccellenza ed hanno accompagnato intere generazioni di viaggiatori in tutto il mondo sin dalla loro prima apparizione negli anni ’70. Oltre agli utilissimi indirizzi di hotel, ristoranti e attività da svolgere, c’è una sezione interamente dedicata alla cultura e tante informazioni utili. Io le trovo utilissime nella fase di programmazione del viaggio, un po’ meno portarle dietro.
Questo è uno dei libri fotografici più belli che ho visto sulla Thailandia. Immagini davvero stupende e descrizioni sintetiche ma esaustive e molto interessanti. L’autrice ci fa vedere le bellezze di un paese ricco di scenari mozzafiato, dalle catene montuose ricoperte di foreste alle rigogliose vallate alluvionali che caratterizzano il nord; l’altopiano di Khorat, dove è forte l’influenza della cultura Khmer; la zona centrale piena di risaie a perdita d’occhio, in cui sono sorte le grandi città imperiali del passato e culla della cultura Thai; e infine le bellissime spiagge che caratterizzano la stretta penisola a sud.